Tempo fa in un piccolo paese di campagna, un vecchio contadino era impegnato in una chiacchierata con i suoi nipoti. I due ragazzi gli chiesero di raccontargli una storia e lui accettò sorridendo.
Un giorno un anziano nonno era sul suo letto di morte e molte persone erano intorno a lui. L’uomo aveva vissuto sempre all’interno della sua campagna, costruendo una piccola azienda che produceva vino e con la quale si era arricchito notevolmente. Ad un certo punto, il nonno, chiama a se uno dei suoi nipoti e sussurrandogli all’orecchio gli dice: Figlio mio, nel percorso della vita che affronterai ricorda sempre una cosa: il vino si fa anche con l’uva”.
Il vino è il prodotto della fermentazione alcolica degli zuccheri contenuti nel mosto d’uva. In questo contesto per uva si intende il frutto della pianta nota come vitis vinifera, cui appartengono tutte le specie di vitigni (ossia cultivar specifiche di vite) che si differenziano tra loro morfologicamente e dal punto di vista organolettico dei vini che se ne ottengono.
Quando assaggiamo un vino con lo scopo di farci un’idea delle sue caratteristiche organolettiche e della sua qualità, stiamo facendo una degustazione. Essendo un’esperienza sensoriale, la degustazione si compone di tante fasi quanti sono i sensi che ne vengono coinvolti. Abbiamo allora la fase visivaolfattiva e gustativa della degustazione.
Migliaia di parole vengono spese durante i corsi e sulla rete relativamente all’ abbinamento dei vini con i cibi. Le sensazioni del vino e del cibo si fondono creando un insieme che deve risultare armonico, pertanto l’arte dell’abbinamento sta nel mettere in piedi un effetto per il quale un certo tipo di vino valorizza un certo piatto e ne viene a sua volta valorizzato.